Anime & Manga Revolution

my FF

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ladyuchiha93
view post Posted on 27/11/2008, 15:59




scusate davvero ma lady è molto molto occupata in questo periodo....spero di riuscire a metterlo stasera...ma non vi assicuro molto....
 
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view post Posted on 29/11/2008, 21:10
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Non t preoccupare....noi t aspettiamo^^
 
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ladyuchiha93
view post Posted on 5/12/2008, 22:13




eccomi con il nuovo capitolo...finalmente...

X° CAPITOLO
“Bene, adesso ti faremo vedere il nostro allenamento mattutino.”
“Perfetto.”
Scendendo dalle scale e percorrendo il labirinto di stanze arrivano ad una specie di cantina dove c’è tutto l’occorrente per un buon allenamento.
“Oggi comincia Hebi!”
Ordina Kisame andando a posizionarsi davanti ad un macchinario.
“Bene!”
Hebi si posiziona nel mezzo della stanza, tira fuori le sue unghie e attiva lo sharingan. Deidara si avvicina ad Itachi.
“Vedi quel computer?”
Dice il ragazzo biondo indicando Kisame.
“Si.”
“Contiene tutti i nostri dati sugli allenamenti e le abilità.”
“Interessante.”
“Il nostro allenamento comincia con un combattimento in cui ti arrivano attacchi di vario tipo: da quelli più semplici (come kunai o sigilli esplosivi), fino ad arrivare a vere e proprie simulazioni di potenti tecniche.”
Hebi chiude gli occhi, e, quando raffiche di shuriken gli stanno per arrivare da ogni direzione, li apre. Salta con eleganza al di sopra di essi, facendo una capriola in aria col corpo disteso. Sempre con molta eleganza, atterra e si mette in posizione. Mentre respinge gli attacchi dei manichini i suoi movimenti sembrano una danza, flessuosa e calma, con pochi movimenti rapidi ed elaborati. Affonda le sue unghie nei manichini vicini, e con varie acrobazie ne lancia altri a quelli più lontani. Dopo altri movimenti le macchine si spengano.
Hebi si siede in ginocchio, con le gambe sotto il corpo, appoggia le mani sopra le ginocchia e chiude gli occhi.
“Adesso si stà preparando per gli esercizi di concentramento del chackra.”
“Userà qualche combinazione?”
“Sì, ora vedrai…”
Inizialmente concentra il suo chakra in ogni parte del corpo. Prima sulle mani, poi sui piedi eccetera. Alla fine si alza, compone uno strano sigillo sulla sua mano sinistra, simile ad un dragone, concentra il chakra sui piedi, e si alza in volo.
“Wow!”
“E’ brava vero?”
“Cavoli, non avevo mai visto una cosa del genere!”
Una volta in volo tende le braccia davanti a sé, componendo un altro sigillo sopra al dragone, una specie di fulmine. Estrae le unghie e batte le mani tra di loro. Una sfera di chackra le gira intorno alle mani, poi anche l’aria comincia a formarsi nella sfera. Alle fine scosse elettriche arrivano dalle sue mani sulla sfera, e si diffondono grazie alle unghie metalliche. Hebi divide le mani, Kisame butta giù un manichino, e la ragazza lo colpisce con alle mani le sferette, distruggendolo totalmente. Del manichino rimane solo polvere. Poi scende a terra e rilascia il chackra.
“Finito! Deidara tocca a te!”
Deidara e Kisame si allenano,infine chiamano Itachi.
“Allora, adesso tocca a te. Prima ti faremo degli esami per registrare i tuoi dati sul computer.”
“Poi registreremo il tuo primo allenamento. Ogni nostro allenamento è ripreso da quella videocamera…”
Dice il ragazzo biondo indicando l’angolo della stanza dove si trova una crepa con una telecamera nascosta.
“…e salvato sul computer.”
“Bene.”
Deidara tira fuori dalla giacca un sacchetto blu, de esso estrae due fogli per scoprire la natura del chakra di Itachi.
“Ognuno comanda un solo elemento, ma tu dovresti riuscire, come Hebi, a comandarne due.”
“Sì, infatti.”
Itachi prende un foglio per mano, il primo prende fuoco e il secondo si accartoccia.
“Come Kakashi…” sussurra Hebi.
“Piccola hai detto qualcosa?”
“No! No!”
La ragazza scuote velocemente la testa, imbarazzata. E’ confusa, e la testa gli gira, è molto distratta. Dicendo di stare male si ritira nella sua stanza.
“Bene Itachi, adesso dobbiamo vedere a che punto sei. Farai un’ allenamento più lungo. Cominceremo col mandarti attacchi deboli e aumenteremo piano, piano livello.”
“Ok. Per me si può cominciare.”
“Posizionati nel mezzo della stanza.”
Mentre Itachi svolge il suo allenamento, Hebi, di ritorno dalla cucina con una brocca d’acqua, si avvia verso la sua camera, mentre molti pensieri gli vagano in testa.
“Però, è andata bene Deidara…è migliorato molto durante la mia assenza. Mi sarebbe piaciuto vedere l’allenamento di Itachi, ma sono troppo distratta…Gli stessi…gli stessi elementi di Kakashi. Già, e lo stesso sguardo…e come lui, è molto, molto carino…è così gentile…Oddio!” Urla la ragazza accorgendosi di cosa ha detto. Lascia cadere la brocca di vetro per coprirsi la bocca con le mani. Questa cade in frantumi e, senza accorgersene, Hebi ne pesta veri pezzi a piedi scalzi. Poi urla di nuovo. Si sente dei passi svelti correre su per le scale. Il primo ad arrivare è Itachi, che prende in collo la ragazza poco prima che cada. Vanno al tavolo, e la distende su di esso. Kisame provvede a togliere i cocci.
“Hebi! Come stai?”
“Grazie, Itachi, ma non è niente, sono solo cocci di vetro.”
Dice mettendosi a sedere e cominciando e toglierseli e a guarirsi le ferite.
“Non intendevo fisicamente…” Lei si blocca e lo guarda. “Io…”
Poi arriva Deidara e i due ragazzi fanno finta di niente mentre Hebi ricomincia a togliersi i cocci.
“Amore come stai?”
“Bene, bene…sono solo cocci di vetro.”
Dice mentre finisce di toglierseli.
“Visto? Come nuova!”
Dice saltando giù dal tavolo. Poi abbraccia il ragazzo biondo. Mentre lo abbraccia incrocia lo sguardo del ragazzo moro, che poi si gira, scuotendo la testa, e se ne va ad aiutare Kisame.
“Allora, come sta?”
“Bene.”
“E tu?
“Io sto bene…”
“Mmh…” dice Kisame non molto convinto “hai fatto un buon allenamento.”
“E tu degli ottimi biscotti.”
“Deidara non è molto sensibile. È’ un ragazzo impulsivo, abbastanza esagerato, casinista…è difficile che si accorga quando gli altri stanno male, ma ha un gran cuore. Però non è la persona giusta per Hebi.”
“Già…”
Poi finiscono di pulire.
 
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view post Posted on 8/12/2008, 09:56
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WOWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW

Sempre + bellaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Non vedo l'ora che posti il prosshimo CAP
 
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ladyuchiha93
view post Posted on 8/12/2008, 14:31




sono contenta che ti sia piaciuta ...ero un pò dubbiosa su questo capitolo....XP...
 
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view post Posted on 11/12/2008, 12:53
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Nunu....era bellooooooooooooooooo
 
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ladyuchiha93
view post Posted on 12/12/2008, 16:00




ed ecco il nuovo capitolo...scusatemi è un pò lungo ma non sono riuscita a dividerlo...

XI° CAPITOLO
La giornata procede velocemente tra pasti, allenamenti e chiacchierate davanti ad una partita di poker. La sera, dopo aver visto un bel film, i ragazzi si avviano alle loro stanze.
“Senti Deidara, ma se vengo io in camera con te… così ad Itachi lasciamo una stanza da solo, starà più comodo, non credi?”
“Sì, hai ragione!”
Deidara entra nella stanza, prende al roba di Itachi e gliela lancia. Poi gli indica una porta tre stanze dopo.
“Ok, grazie Kisame!”
Ma il ragazzo moro non fa in tempo a distendersi nel nuovo letto che gli bussano alla porta.
“Chi è?”
“Io…Hebi”
Itachi apre la porta.
“Entra. Ma che ci fai qui?”
“Voglio parlare un po’ con te. Deidara non mi capisce quando faccio questi discorsi.”
“Ma a te piace, no?”
“Non en sono più così sicura…”
Itachi si siede sul letto. Appoggia la mano come per invitare Hebi a sedersi. Lei rimane sulla porta.
“Siediti!”
“Grazie.”
Lentamente si avvicina al letto e si siede. Poi appoggia la testa sulla spalla di Itachi, lui le cinge le spalle con il braccio.
“Dai, che dovevi dirmi…”
“Non so, Deidara è cambiato…non mi ascolta più. Il sogno dell’altra notte era chiaro. Lui verrà ferito. Ma non mi vuole credere…”
Gli occhi le diventano lucidi e li chiude, lasciando correre una lacrima.
“Shh… dai non piangere. Se lui verrà ferito dobbiamo solo fare in modo di poterlo curare subito.”
“Mh, si forse hai ragione. Ma adesso basta, mi sento patetica. È due giorni che non fo altro che piangere.”
“Vuoi restare qui stasera?”
“Posso?”
“Certo, se non dà fastidio al tuo ragazzo.”
“Non lo saprà…”
I due ragazzi si mettono a fare giochi da tavolo. Ramino, burraco, scacchi, monopoli, arrivando alle quattro del mattino, ridendo e scherzando, stuzzicandosi e divertendosi.
“Adesso stai meglio?”
“No, giochiamo un’altro po’.”
“A cosa, Poker?”
“Strip poker!”
“Hebi!”
Esclama Itachi.
“Io non voglio leticare con Deidara.”
“No, tranquillo.”
Itachi da le carte, ma intanto pensa. Cavoli sono contento però…non voglio che loro si lascino. Ma che dico! E’ inutile che faccio finta di essere buono. Io sono contento se si lasciano…mi sento davvero idiota. La partita procede a favore di Hebi, che piano piano toglie maglia, scarpe e calzini ad Itachi. Mentre lei si è tolta solo le scarpe.
“Se ti do partita vinta la chiudiamo qui?”
“Vuoi davvero smettere? Sii sincero Itachi…”
Itachi la guarda negli occhi. Un profondo abisso grigio-verde. I capelli rosso sangue, il corpo snello e sinuoso. Lei china la testa.
“Allora?”
“Continuiamo.”
Circa mezz’ora dopo la partita è finita, ed Itachi ha decisamente perso. Hebi raccoglie le carte e le posa sul comodino, passando vicino ad Itachi. Si gira verso di lui, lo guarda, poi si siede su di lui e lo bacia. Il ragazzo si lascia trasportare. Lentamente Hebi si spoglia, poi si distende su di lui e gli scioglie i capelli. Continuano a baciarsi.
“Hebi, ma…tu…”
“Shh!” dice Hebi appoggiandogli un dito sulle labbra “Non voglio più saperne di Deidara…domani finirà, e faremo finta che stasera non sia mai esistita.”
“Non credo che riuscirò a dimenticarla.”
Ancora un bacio, poi dolci carezze e piccoli morsi…

Distesi sul letto abbracciati, continuano a parlare.
“Non al dimenticherò questa serata, Itachi. Con Deidara non è mai stato così…”
“Ci sono rimasto male quando ho scoperto che stavate insieme…”
“Già…Ora dormi io devo tornare nella mia stanza, prima che Deidara venga e ci trovi.”
“Sì, hai ragione.”
Un’ ultimo bacio.
“A dopo.”
“A dopo.”
La ragazza se ne va verso il salotto e si siede sul divano a leggere davanti al camino. Dopo circa una mezz’ora arriva Kisame.
“Gia sveglia?”
“Non ho dormito, così sono venuta qua a leggere.”
“Vado a preparare la colazione…Fra un po’ arriva Deidara, si stava vestendo.”
“Ah! Sì, grazie.”
Dice Hebi continuando a guardare il libro. Deidara arriva e si siede vicino a lei, si sporge per baciarla. Lei si scansa, posa il libro e lo guarda. Lui ha una faccia sconvolta.
“Deidara, devo parlarti…”
Il ragazzo deglutisce.
“Io credo che tra noi non funzioni, siamo molto diversi. Ultimamente, non c’è più ciò che c’era all’inizio.”
“Sì, hai ragione…lo stavo pensando anche io.”
“Quindi non sei arrabbiato?”
Chiede la ragazza, incredula, aggrottando la fronte.
“No, tranquilla…poi mi ero accorto che ti piace Itachi, e penso che voi due stareste molto bene.”
“Grazie Deidara, sei davvero un buon amico!”
Dice la ragazza abbracciandolo. Itachi arriva, fa finta di niente e se ne va in cucina da Kisame.
“Ehi! Buongiorno!”
“ ‘giorno!”
“Ti vedo stanco…”
Itachi ha una faccia tremenda e occhiaie gigantesche.
“Non ho dormito molto…”
“Tieni, beviti questo!”
Kisame gli dà una specie di tisana e il ragazzo si riprende subito.
“Grazie.”
“Credo che Deidara ed Hebi si siano lasciati.”
“Ah si?”
“Me lo aspettavo. Itachi, ad Hebi piaci tu.”
“Cosa te lo ha fatto pensare?”
“Come vi guardate, come scherzate insieme. E se n’è accorto anche Deidara, ieri c’ho parlato. Ha detto che non è un problema, ormai con Hebi non c’è più feeling e non vuole perdere l’amicizia né sua, né tua.”
“Bhè è un ragionamento maturo.”
“Sì, non me lo sarei mai aspettato da lui.”
Poi i due ragazzi portano la colazione sul tavolino in salotto. Deidara ed Hebi stanno chiacchierando normalmente come buoni amici.
“Allora ragazzi?”
“Kisame, come vedi, siamo amici.”
“Avete dimostrato di essere entrambi molto maturi, sapete?”
“Grazie, che c’è per colazione?”
“Oggi mi ha aiutato Itachi. Pancake col mascarpone e cioccolata calda.”
“I pancake li ho preparati io!”
“Allora li assaggio subito!”
Dice il ragazzo biondo.
Poi passano i giorni e i ragazzi continuano a stare distanti. Dopo un paio di settimane però Itachi non ce la fa più e, dopo l’allenamento, dice ad Hebi di doverle parlare.
“Dimmi?”
“Io non ce la faccio più. Mi piaci da impazzire e non ho intenzione di lasciarti andare ancora per molto.”
Il ragazzo si avvicina, lei si appoggia al muro. Lui appoggia una mano sul muro sopra di lei e la bacia.
“Fermo! La telecamera!”
“Oh! Accidenti!”
“Non importa, vieni…”
Salgono le scalette e tornano su. Hebi sussurra qualcosa a Kisame. Lui va giù.
Mentre inserisce la password sul computer e cancella la registrazione del bacio, pensa che sono davvero una bella coppia. Poi torna su.
“Però! Che bell allenamento!”
“Ah ah!”
“Sì è stato molto bello!”
Dice Hebi guardando Itachi. Deidara non capisce e guarda Kisame e gli altri due in continuazione, cercando di capirci qualcosa. LA sera Kisame racconta a Deidara del bacio
“Che carini! Perché l’hanno cancellato?”
“Credevano che ti desse fastidio.”
“No! Sono contento per loro…non si devono preoccupare.”
“Buonanotte.”
“Notte.”
I due ragazzi si addormentano tranquilli. Itachi ed Hebi si avviano verso al stanza della ragazza. Lei gli insegna il codice. Poi il ragazzo la porta verso il letto, mentre si baciano, la stende e continua a baciarla un po’ violento.
“Ehi! Cosa ti prende?”
“Io ti desidero! Non ho mai desiderato niente così!”
“Allora non ti fermare…”
Lui la stuzzica, fa in modo che anche lei lo desideri. Le bacia il collo e i seni. Poi l’accarezza e lei lo implora di smetterla. Solo allora lui l’accontenta.
I loro corpi si muovono quasi allo stesso tempo, fino allo sfinimento. Quando si separano lei si addormenta quasi subito. Lui le scosta i capelli dal viso e le bacia la fronte. Poi se ne va a dormire in camera sua.

Ditemi se vi piace...perchè questo proprio non sono sicura che mi sia sortito bene...
 
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view post Posted on 23/12/2008, 11:43
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Sono contento che si siano messi insieme....però mi sembra strano che a Deidara non dispiaccia....

Comunque...bel capitolo...ma forse è meglio che quando metti i discorsi diretti...scrivi chi è che parla....se no a volte è difficile capirlo
 
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ladyuchiha93
view post Posted on 23/12/2008, 22:19




hai ragione....sisi....provvederò....

bhè diciamo che Deidara s'era già accorto del distacco che si stava creando tra lui ed Hebi...
 
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ladyuchiha93
view post Posted on 6/1/2009, 13:43




welà...ce l'ho fatta...ecco il nuovo capitolo...scusatemi am in queste vacanze sono stat vermanete assente....spero vi piaccia...
XII° CAPITOLO
5 anni dopo…
“Sasuke!” chiama, a voce alta, una ragazza dai lunghi capelli rosa, mentre corre incontro al ragazzo.
“Sakura, che vuoi?”
“Vai all’accademia?”
Sasuke annuisce con fare scocciato.
“Posso venire con te?” chiede la ragazza sorridendo e dondolando allegra, cingendo le mani dietro la schiena.
“Come vuoi.” Le risponde il ragazzo scrollando le spalle.
Percorrono neanche una decina di metri che Naruto, un vivace ragazzino biondo, corre incontro a loro chiamando Sakura a gran voce. I due che passeggiavano si fermano e lo aspettano. Quando arriva il ragazzo biondo poggia le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
“Buongiorno…Sakura…Stai bene? Posso accompagnarti all’accademia?”
“No, grazie. Vado con Sasuke!”
Risponde secca la ragazza, mentre sulla faccia di Naruto appare un’ espressione di pieno sconforto e di invidia verso il compagno.
“Se vuoi puoi venire con noi, testa quadra…” propone Sasuke scocciato dei due ragazzi, tenendo le mani nelle tasche dei pantaloni.
“Certo!” esclama il biondo mettendosi sull’attenti “Andiamo team 7!”
Prende Sakura e Sasuke sottobraccio e corre all’accademia, mentre i due scuotono la testa e corrono per non farsi male ai bracci.
Arrivati all’accademia il loro maestro, Kakashi, come sempre è in ritardo.
“Quanto ci farà aspettare stavolta?”
Dice la ragazza impaziente mentre ripassa un libro seduta ad un banco. Sasuke è seduto nella fila accanto, sopra il banco con i gomiti sulle ginocchia e le mani raccolte sotto il mento, come appoggio. Naruto và su e giù per la stanza impaziente, senza fermarsi un attimo.
“Vuoi fermarti un secondo?!?”
Urla la ragazza e Naruto si distende sulla cattedra, penzolando le gambe dal ginocchio in giù.
“Eccomi ragazzi! Scusate oggi non posso allenarvi ma ha chiamato l’Hokage per un’emergenza! Ciao!”
E Kakashi se ne va tranquillo lasciando lì come pere i ragazzi.
Naruto si alza, saltando dalla cattedra.
“Evvai! Giornata libera!”
Mentre la ragazza dai capelli rosa si arrabbia.
“Ci ha fatto aspettare tanto per nulla!?! Ma è dotato di un cervello?!?O gli costava troppo usarlo?!?”
“Ma a me anche voi due non mi sembrate dotati, invece di stare qui ad esultare ed arrabbiarvi, perché non ci alleniamo comunque.”
“Hai ragione Sasuke!” esclama Sakura con l’espressione ammirata e le mani chiuse davanti al petto, mentre Naruto sbuffa.
“Own! Perché dovremmo allenarci se possiamo riposare tutto il giorno?!?” dice il ragazzo biondo sbadigliando e dondolandosi.
“Oh andiamo scansafatiche!”
Sakura lo prende per un orecchio e lo porta fuori dall’accademia, seguita da Sasuke.

“Hokage, qual è la missione?”
“Mi dispiace chiederla proprio a te Kakashi, ma abbiamo avvistato membri dell’alba intorno al villaggio. Temiamo che vogliano portar via qualcun’ altro. Non sappiamo ancora chi e perché. Devi fare un’esplorazione per qualche giorno, se trovi qualcuno cerca di estorcere qualche informazione. Se proprio non parla, uccidilo.” Dice il vecchio, cercando di mantenere una certa serietà, nonostante conosca il passato di Kakashi.
“Ma potrebbe esserci Itachi…o Hebi.” Dice Kakashi, cercando anche lui di rimanere calmo, ma con una vena di preoccupazione nella voce.
“Lo so. Ma non possiamo rischiare. O fai in modo che se ne vadano, o scopri qualcosa, o li uccidi.”
Kakashi china il capo rassegnato all’idea del dovere che ha con il villaggio.
“Certo!Agli ordini!”
Il ragazzo se ne va. Cammina per i tetti con un’espressione triste e un passo lento. Si chiede se avrà la forza di uccidere Itachi o Hebi, nel caso se li trovasse davanti.
Il cielo diventa scuro e cominciano ad apparire le nuvole. Le persone rientrano nelle case, il ragazzo dai capelli argentei si siede a gambe incrociate sul tetto del suo appartamento. Rimane li per molto, a pensare. Poi salta il tetto e, aggrappandosi alla grondaia, si spinge dentro la finestra aperta della sua abitazione. Prende lo zaino, qualche arma da lancio e qualche pergamena e se ne va in missione.
La notte è fredda e umida, e dopo poco che cammina comincia a venir giù una pioggia lenta e debole, come se rispecchiasse il suo stato d’animo. Kakashi si ritrova a pensare che se piange adesso, non se ne accorge nessuno. Poi si dice che è un pensiero stupido, perché piangere non gli cambierebbe niente e lo distrarrebbe dalla missione.
Continua l’esplorazione con un passo più accelerato, cominciando a correre, un po’ per sbrigarsi, un po’ per sfogarsi.
I primi due giorni passano e Kakashi comincia a chiedersi se gli merita tornarsene al villaggio e stare lì ancora, l’hokage ha espressamente detto di stare nella foresta almeno cinque giorni, ma il ragazzo comincia ad annoiarsi. Passa così anche il terzo giorno. Finalmente, il quarto giorno, Kakashi avvista qualcosa.
Non sa cosa sia, ma sembra proprio qualcuno dell’alba. Decide di chiamare i suoi cani ninja e mandarli alla ricerca di Itachi ed Hebi, o di qualcuno con l’odore di essi addosso.
Tornano dopo due gironi con grandi notizie.
“Abbiamo trovato tre membri dell’alba accampati lungo il fiume.”
“Chi erano?” dice Kakashi mettendosi a sedere e masticando un filo d’erba.
“C’era un ragazzo biondo…”
“Sì, so chi è…dovrebbe chiamarsi Deidara.”
“e con lui c’era Hebi…”
Kakashi sputa il filo d’erba, batte il pugno in terra e si alza.
“Maledizione!” si ricopre il viso e, dopo aver indicato ai cani di fargli strada, li segue infuriato.
 
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ladyuchiha93
view post Posted on 20/1/2009, 16:30




weeeeeeee...ma non commentate più...uff...vabbè io posto un'altro capitolo...però voglio commenti....sennò non posto più la mia ff...uff!!!

XIII° CAPITOLO
La foresta è silenziosa. Il sole non filtra dai rami, ed il buio comanda in ogni angolo. I verdi e grandi alberi sembrano guardare tutto con interesse ed attenzione. La terra ancora bagnata dopo la pioggia della mattina, le foglie piene di piccole goccie e i tronchi umidi. Il freddo pungente, senza vento.
Un piccolo movimento dietro agli alberi. Un kunai si muove, veloce. Un piccolo cervo cade a terra morto.
“Trovata la cena!” Esclama un ragazzo biondo prendendo il cadavere dell’animale.
“Il fuoco è pronto…hai controllato che non abbia veleno Deidara?”
“Sì, tranquillo Itachi, è commestibile.” Ridacchia il biondo.
“Basta non fare come l’ultima volta.” Itachi ha un flashback.
Sono nel bosco, poche sere prima, e Deidara torna con una preda. La mangiano fredda, perché è pericoloso accendere il fuoco così vicino a Konoha. Quando tutti stanno per addentarla Hebi urla. “Fermi! C’è del veleno!” Deidara, che aveva appena messo in bocca il primo pezzo comincia a sputare.
“Ahah, hai ragione non è stato buono l’antidoto di Hebi...”
“Si, ma è tra i migliori ninja medici. Sicuramente ti è andata bene che è riuscita a trovare tutte quelle erbe. Bhè vado a prendere l’acqua, tu intanto cuoci un po’ quel cervo.” Dice Itachi andandosene con la borraccia.
“Perfetto…è così tanti giorni che non mangiamo carne decente che non vedo l’ora…”
Il ragazzo moro si avvia verso il ruscello. La foresta è cupa e piena di mistero. Lo specchio d’acqua è fresco e limpido, e il liquido scende forte e turbinante dalle rocce. Itachi si appoggia su un masso del colore del ferro e allunga il braccio con la borraccia nell’acqua. Appena è piena, ritira l’arto e beve un po’, poi la richiude. Fa per alzarsi, un piccolo rumore. Uno spillo gli si conficca su un braccio. Lo estrae e scopre, tristemente, che la piccola arma è intinta di un liquido verde, sicuramente un veleno di konoha.
“Accidenti!” lancia lontano lo spillo e corre a nascondersi tra gli alberi.
Quando tutti i rumori sono cessati ed è sicuro che il nemico sia lontano, va alla ricerca di alcune erbe mediche.
Poi torna da Deidara.
“Ci hai messo molto. È’ successo qualcosa?” chiede il ragazzo biondo.
“Mi hanno avvelenato. Probabilmente un veleno di Konoha. L’ho già visto in passato, e credo anche di averlo fatto. Basterà un antidoto generico, per fortuna.”
“Posso darti una mano?”
“Sì, certo. Taglia in pezzetti minuscoli quelle erbe e…” lo stomaco di Itachi borbotta. “dammi un pezzo di carne che sto morendo di fame.”
“Ok, tieni!” dice il compagno lanciandogli un bel pezzo di carne e cominciando a sminuzzare le piante.
“Grazie mille.”
Dopo che hanno mangiato Itachi si applica l’antidoto sul piccolo taglio. Spiegando al compagno le sue supposizioni.
“Questo veleno non è affatto pericoloso, se curato in tempo. È stato usato solo per farci perdere tempo.”
“Sembra che qualcuno ci stia inseguendo, ma non riesce a raggiungerci.”
“Già… la cosa migliore sarebbe non fermarsi, ma rischio la perdita di un braccio se il veleno sta troppo tempo in circolo. Non conviene.” Sbuffa il ragazzo moro.
“Pensi che sia abile il nostro nemico?”
“Ho sentito chiaro il rumore di un movimento, ed in più…uno spillo non può essere lanciato da troppo lontano. Tuttavia non ho sentito la presenza di qualcuno. Chiunque sia deve aver mandato un animale…perché marionettisti a Konoha non ricordo di averli mai visti.” Spiega Itachi.
“Sì…sembra che tu abbia ragione…hai un’idea di chi possa essere?”
“Penso sia abile. Solo un suo aiutante è riuscito a non farsi sentire perfino da me. E forse so anche chi è…ci sono poche persone a Konoha così meschine e furbe…ed una sola è capace di usare dei segugi. Se le mie supposizioni sono esatte…” dice il moro spengendo il fuoco “La persona con cui abbiamo a che fare…non è altro che Hatake Kakashi…di nuovo…”
Poi i due ragazzi si addormentano, sapendo che Hebi è a controllare i dintorni della zona.

Non molto lontano Kakashi sta parlando con i suoi segugi.
“Il colpo è andato a segno…si sono fermati per curare Itachi…”
“Non avevamo calcolato che il terzo fosse uno come Itachi…” Dice il ragazzo scoprendosi il volto e sciacquandoselo al ruscello.
“Intanto li abbiamo rallentati…speriamo bene…” Sussurra alzandosi dal ruscello e andandosi a sedere su di un albero, in vedetta.
“Credevo sarebbe stato più semplice rincorrerli… ma se c’è anche Itachi…sono in un bel guaio…sono troppi da uccidere da solo…finchè non mi sentono rimarrò qui…poi vedremo..” si compre il viso e si appisola sull’albero.
 
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